scuole/omofobia

Educazione sentimentale, 
educazione civica

Dal 2006 l'Osservatorio realizza laboratori contro l'omofobia nelle scuole superiori della città, attraverso i percorsi offerti dall'Assessorato alle politiche giovanili e con il supporto della L.285/97.
Noi preferiamo tuttavia chiamarli progetti di educazione sentimentale, come forma di educazione civica.

“Omosessualità” e “omofobia” non sono termini e concetti neutri, né di pacifica soluzione e possono contenere risvolti di inadeguatezza ed ambiguità. Il primo, con la sua impronta medicalizzata di fine ‘800, il secondo perché sembra ridimensionare ad una reazione istintiva e quasi epidermica quello che invece è un fenomeno carico di esclusione sociale (e giuridica), oltre che gravido di violenza verbale e fisica, silenziosa o manifesta.

Indagini e ricerche (compresi i seminari e i laboratori da noi condotti) sembrano concordare sul fatto che il tema del contrasto all’omofobia non sia legato esclusivamente ai comportamenti omosessuali in sé, quanto invece all’idea stereotipata di “maschile” e di “femminile”. Questo sembra il nodo principale del pregiudizio e della violenza omofobica e transfobica, dunque la natura “essenzialista” del genere e la struttura gerarchica che si è sedimentata, costruita ed alimentata da pregiudizi, luoghi comuni, e codici di inclusione/esclusione.
Per questo, abbiamo potuto verificare che moduli progettuali efficaci, più che a concentrarsi sull’omosessualità (che porta inevitabilmente a parlare di qualcosa di alieno ed astratto), scommettono invece sulla possibilità di allestire percorsi di “educazione sentimentale” come pista inesplorata di “educazione civica”.

Nel 2006, proprio nel laboratorio all'Istituto Tommaseo è nata la campagna pubblica "L'amore secondo noi" (dal bellissimo libro di Delia Vaccarello, la giornalista e scrittrice, curatrice della rubrica sull'Unità, "Liberi Tutti", che collabora da allora con noi). Centinaia di manifesti, flyer, volantini per un mese hanno invaso la città suscitando non poche polemiche e discussioni. 

Da allora ogni anno si è allestito un laboratorio, da cui sono usciti racconti, video, foto, fumetti, haiku e ogni volta un catalogo/foglione. Due classi alla volta, in questi anni abbiamo lavorato direttamente con almeno 250 studenti, in tre istituti superiori. 
Ma abbiamo anche coinvolto decine di docenti, sia nella realizzazione dei laboratori, sia in percorsi formativi (come nel 2007 e nel 2010), sia in focus group (nel 2012).


Nel 2012 abbiamo realizzato al Liceo Benedetti una video-inchiesta sull'amore e l'omofobia, presentata all'Università Ca' Foscari, grazie all'Udu e alla Rete Studenti Medi in occasione della Giornata contro l'omofobia. Si intitola "Piazzale Roma 8:30. La giusta combinazione".

 Nel frattempo abbiamo coinvolto tre gruppi di insegnanti, di altrettante scuole, a riflettere su omofobia e stereotipi in un ciclo di focus-group. Ne è nato un libretto, "Noi che amiamo e odiamo gli altri".





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